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Non ho più tempo

Materiali
Non ho più tempo per lauree, diplomi, attestati e carta straccia. L'ego ormai l'ho nutrito, le regole seguite, le forme richieste dal sistema le ho adempiute. Ora desidero solo sostanza: sapere, saper fare e saper essere. Non chiedetemi membership e accreditamenti: sto cercando, forse per la prima volta, di accreditarmi a vivere.

Non ho più tempo per parole vuote, conversazioni sul nulla, starnazzare di veline e calciatori, fonazioni da opinionisti, blogghini di influencers, nozioni di eruditi...
Ho bisogno di Silenzio, figlio del Vuoto e della Parola-azione che da esso scaturisce. Ho bisogno della Parola che muove le montagne, che sconvolge l'anima, che muta il destino.

Non ho più tempo per mille relazioni fatte di vento, condivisioni dell'inutile e del banale. Ho bisogno di spezzare pane vero, di mettere sul tavolo vita e morte, bellezza e armonia, pianto e riso.

Non ho più tempo per l'inerzia, la routine, il pigro pascolare. Lascio tutto questo a chi lo vuole, a chi ha troppa paura per esistere davvero. Sono ancora abbastanza giovane e vivo per assaporare fino in fondo ogni istante, per sentire e agire la passione, il fuoco dell'intento, la febbre dello sdegno e abbastanza vecchio per non identificarmi più con tutto ciò.

Non ho più tempo per incontrare una bellissima Donna ed essere così "politicamente corretto" da fingere di non vederla neppure; le canterò la sua bellezza e quindi la sua responsabilità. Perché essere bellezza, creare bellezza, mostrarla al mondo, significa rendere presente il simulacro di Dio.

Non ho più tempo per la fretta superficiale, il pressapochismo, la creazione dozzinale, il tirare avanti senza visione; il capolavoro è nel dettaglio e nell'armonia che unisce le parti.

Non ho più tempo per il sensazionale, per lo scoop da grande magazzino, per il volume che aumenta  quando c'è la pubblicità, per i tronfi clamori dei potenti. Ho imparato che la rivoluzione è nelle sfumature: datemi quelle.

Non ho più tempo per i proclami degli pseudo-scienziati, per le verità da laboratorio, per la tecnologia che ti salva la vita, per le vaccinazioni collettive del cervello; ho bisogno di “non sapere”, di fare i conti con la mia ignoranza, per tornare ai giorni del rischio e della scelta, per mettere un po' da parte la mente e dare spazio alla volontà e alla coscienza.

Non ho più tempo per essere al passo coi tempi. Sono inattuale e vivo postumo.

Non ho più tempo per il mondo, i suoi ritmi, le sue pretese, il suo starnazzare, i suoi ganci, i suoi ricatti emozionali. Posso concedervi anche 23 ore, ma ormai la ventiquattresima è solo per il Dio che mi abita.

Non ho più tempo...
Perché il giorno sta per finire...
O forse no.
Forse è la notte che sta per finire e l'Alba è vicina.
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